LA SINISTRA BOCCIA IL BUONO SCUOLA

Un rifiuto secco del testo di legge,  senza nemmeno presentare emendamenti. La bocciatura della legge ha messo in evidenza una maggioranza dominata dall’ala più laicista e ideologizzata. Il Pd ha respinto qualsiasi tipo di mediazione, sono stati bocciati perfino due nostri emendamenti  tesi al dialogo, che estendevano il cosiddetto ‘buono scuola’ anche alle statali e introducevano il riferimento, oltre che al quoziente familiare, anche al reddito e, così facendo hanno bellamente sconfessato quanto dichiarato dal presidente della commissione cultura Carrara e cioè che la maggioranza condivideva il tema e che nelle prossime settimane avrebbe presentato un proprio testo in merito: balle. Bastava approvare quei due emendamenti, che superavano le uniche obiezioni che avevano utilizzato e che avrebbero potuto presentare anche loro.

Un’ipocrisia senza vergogna quella di affermare che la maggioranza presenterà a breve un suo testo:col referendum alle porte, la finanziaria regionale che incombe e la legislatura che si avvia alla sua conclusione tra un anno e mezzo. Così centinaia di migliaia di famiglie  si sono viste usurpare il loro sacrosanto diritto di scegliere quale educazione dare ai propri figli e non potranno esercitarlo perché  povere o numerose. Le numerose associazioni audite in commissione hanno constatato che il loro parere (per l’80 % favorevole al testo di legge!) è stato considerato carta straccia dalla maggioranza. Dispiace, perché anche coloro che, nella maggioranza, si dichiarano cattolici  e per provenienza culturale si dicevano  favorevoli, non hanno alzato la voce per farsi ascoltare, hanno taciuto e si sono allineati, votando contro. Dispiace, infine, che i numerosissimi appelli di famiglie, associazioni, istituti scolastici che so essere arrivati al Presidente Zingaretti affinché sostenesse la legge, abbiano trovato un muro di gomma insensibile e impenetrabile. A dimostrazione di quanto gli stia a cuore la sorte delle paritarie non si è neanche presentato in Aula. Una bocciatura, quindi, del tutto ideologica e non certo di natura economica, perché l’iniziale copertura finanziaria c’era, bastava restituire il maltolto di 800 mila euro che tramite un mio emendamento nell’ultimo bilancio erano stati destinati alle famiglie e che non sono mai arrivati. Tanto è vero che, quando l’ho ricordato in commissione bilancio, l’assessore Sartore, confermando la veridicità di quanto avevo evidenziato, non ha potuto esprimere parere contrario al testo e ha rimandato la decisione all’Aula. Il secco ‘no’ della maggioranza, con l’aiuto compatto del voto dei Cinque stelle, contrari per principio, oltre che rappresentare un gesto in barba a quanto previsto sulla libertà educativa dallo Statuto regionale, dalla Costituzione, dal Parlamento europeo e dalle leggi nazionali, è fondamentalmente uno schiaffo alle famiglie più bisognose. Ma possiamo dire che fino all’ultimo non ci siamo rassegnati, fino all’ultimo abbiamo cercato il dialogo e una via di mediazione, portando ragioni fondate, ma che nulla hanno potuto contro l’imponente, intollerante, dittatoriale muro ideologico alzato dalla sinistra. Abbiamo combattuto la buona battaglia, abbiamo conservato la fede. Mai ci rassegneremo e sempre ci saremo e ci alzeremo in piedi quando saranno minacciati i principi non negoziabili!

Grazie a tutti voi per avermi supportato in questa battaglia!