Insediamento nuovo Consiglio Regionale del Lazio

25 MARZO INSEDIAMENTO NUOVO CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO

DIBATTITO IN AULA SU RELAZIONE PRESIDENTE ZINGARETTI

ESTRATTO INTERVENTO ON. TARZIA


Il primo passo che ogni consigliere è chiamato a compiere ora, è quello confermare la fiducia da parte di chi ha espresso una precisa preferenza nel corso delle ultime elezioni. Solo attraverso un serio impegno trasparente e quotidiano, finalizzato a rispondere alle tante attese che ci sono state affidate, ridarà credibilità a questa istituzione. Per fare ciò dobbiamo avere molto chiara la differenza tra i diritti umani e i diritti civili: i primi non sono legati ad un consenso o ad una maggioranza, perché appartengono all’uomo e alla sua dignità inviolabile, sono, per l’appunto, principi non negoziabili. Su questo tema l’Italia deve rappresentare un modello per l’Europa, non il contrario. Un’istituzione è chiamata prima di tutto a difendere il primo dei diritti umani che è il diritto alla vita dal suo concepimento alla morte naturale. Da quando è stata approvata la legge 194 sono stati praticati cinque milioni di aborti, più o meno l’attuale popolazione della Regione Lazio. C’è un dibattito acceso anche sul tema della famiglia: nella nostra Regione esiste una legge del 2001, la n.32 per la cui approvazione mi sono battuta con tutte le forze, che prevede il quoziente familiare e che non è stata più rifinanziata, né da Marrazzo, né da Polverini. L’appello che faccio al presidente Zingaretti è di volerne predisporre subito il rifinanziamento, perché non v’è dubbio che le prime vittime della crisi economica sono le famiglie. Giustizia sociale impone poi che a tutte le famiglie, anche a quelle meno abbienti, venga garantito il diritto di libertà di scelta educativa.. Sul tema sanità, ritengo che sia necessario rinegoziare il piano di rientro, mettendo la parola fine anche ad una politica di tagli lineari imposta dal passato Governo: non si tratta di chiudere gli ospedali, ma di riorganizzarli in base alle esigenze del territorio. Per quanto riguarda le politiche giovanili, sono convinta che dobbiamo dare loro spazi per una giusta rappresentanza istituzionale, ma prima bisogna formarli, innanzitutto da un punto di vista etico e poi delle competenze. Infine, non sfugge a nessuno che questa legislatura ha una rappresentanza veramente esigua della componente femminile. Alla base di tale problematica c’è un’ottica distorta delle pari opportunità, che vale per ogni donna, spesso madre, figlia e lavoratrice allo stesso tempo, che vive quotidianamente una stressante disarmonia tra tempi di vita familiare e di lavoro, ma che certamente si amplifica a dismisura nella vita politica che è ancora fortemente ancorata, nei suoi tempi e nelle sue modalità di svolgimento, ad un modello fortemente maschile. E’ vero, nel Consiglio regionale portiamo il dolore e lo sconforto di tanti cittadini, ma vogliamo anche portare la speranza e la fiducia in una nuova era politica, capace di mettere al centro la persona, una politica che non sia tecnica di gestione del potere, ma servizio, particolarmente nei confronti dei più deboli e dei più indifesi.

Olimpia Tarzia